domenica 19 aprile 2015

The Bookmark #1


Rubrica a cadenza settimanale. 
Ogni domenica una citazione tratta da un libro.
http://www.elle.it/var/elleit/storage/images/magazine/recensione-alice-senza-niente-di-pietro-de-viola/alice-senza-niente/14010594-1-ita-IT/Alice-senza-niente.jpg
Hey readers!
Benvenuti al primo appuntamento della mia rubrica The Bookmark.

La citazione di oggi è tratta da Alice senza niente di Pietro De Viola.
Avete letto questo libro? Come vi è sembrato?


venerdì 17 aprile 2015

*Segnalazione* C'era un italiano in Argentina... - Claudio Martino & Paolo Pedrini

Rubrica a cadenza casuale che raccoglie le prossime uscite in libreria

Buongiornissimo readers!
E' quasi un peccato restare tra le mura domestiche in una giornata così assolata; non credete? That's life... Per fortuna mi dedico a voi, che siete così bravi a risollevarmi il morale!

Anche oggi, attraverso la mia rubrica The Book Store, mi dedicherò ad una segnalazione. 
Vi parlo del libro C'era un italiano in Argentina... scritto da Claudio Martino e Paolo Pedrini.
Siete curiosi di sapere di cosa tratta il libro in questione? Bene, non vi resta che continuare a leggere questo post. Come sempre, a fine post, troverete il link di riferimento per l'acquisto.
Happy reading!


Titolo: C'era un italiano in Argentina...
Autore/i: Claudio Martino e Paolo Pedrini 
Editore: Hever
Pagine: 232
ISBN-10: 8896308232

SINOSSI

Che fine ha fatto Vittorio Meano? Il libro ricostruisce la vita di questo architetto piemontese, tanto dimenticato quanto affascinante, autore a Buenos Aires del Colón e del Congresso, nonché a Montevideo del Parlamento. Sono pagine sorprendenti, dallo stile asciutto e personale, scritte in modo agile e coinvolgente, mai noiose seppur dense di particolari e di riferimenti precisi: dalla nascita a Gravere all'infanzia a Susa, dagli studi a Pinerolo alla giovinezza torinese, dal viaggio verso l'Argentina alle vicende umane e professionali intessute nella capitale platense, per concludersi con l'omicidio e i relativi retroscena. Il testo, che in alcune parti riveste i caratteri dell'inchiesta e a tratti assume quasi i contorni del noir, oltre a narrare un'esistenza da romanzo e a sviscerare un enigma da film giallo, parla altresì dell'emigrazione italiana, di Torino e di Buenos Aires nella seconda metà dell'Ottocento e della cifra artistica dei lavori meaniani. Un racconto biografico che diventa affresco storico e si presta a ulteriori piani di lettura.

GLI AUTORI

Entrambi reduci dall’Università di Torino, laureati l’uno in legge e l’altro in agraria, si sono incrociati per la prima volta sul fronte di lavoro, nel 1986, occupati all’interno della stessa organizzazione associativa agricola. Hanno subito fraternizzato in un sodalizio che dura da allora, tra alterne vicende in cui i destini professionali di ciascuno (sia come campo di attività sia per ambito territoriale) si sono allontanati e riavvicinati più volte. Un leitmotif  ha fatto sempre da sfondo all’impegno comune e agli intervalli di distacco: la costante collaborazione con testate giornalistiche nazionali e locali dettata dalla passione di scrivere, che si è articolata in reportages, inchieste, ritratti, rubriche, interviste, attualità, commenti e anche cronache, condotti sovente a quattro mani. “C’era un italiano in Argentina…” è la loro opera d’esordio.

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Avevate già sentito parlare di questo libro? Cosa ne pensate? In attesa di ricevere una copia del libro che gli autori mi invieranno davvero molto gentilmente, sono curiosa di sentire la vostra opinione!
All the best!

mercoledì 15 aprile 2015

*Segnalazione* Chelsea & James - Giuseppe Cozzo

Rubrica a cadenza casuale che raccoglie le prossime uscite in libreria



Buon pomeriggio a tutti readers!
E' una splendida giornata di aprile, e finalmente, dopo un pomeriggio noioso trascorso in compagnia del libro di Tecnica delle Costruzioni, mi posso dedicare a voi (e a me) hic et nunc, qui e ora!
Let's go!
Il libro che vi presento oggi, Chelsea & James di Giuseppe Cozzo, è uscito a Febbraio pubblicato dalla piattaforma indipendente CreateSpace.
E' il suo primo romanzo.
Il giovane autore ha aperto anche un blog personale (che io vi invito a visitare) in cui troverete tante informazioni sull'autore e sull'opera.
La trama mi ha davvero incuriosita, da un primo sguardo mi sembra una storia intensa e ricca di emozioni.
L'autore mi ha gentilmente inviato una copia del suo romanzo e in attesa di riceverlo as soon as possible (sono troppo curiosa) e di scriverne una recensione, vi presento cover e sinossi. In fondo troverete anche il link di riferimento per l'acquisto. Happy reading!



Autore: Giuseppe Cozzo
Titolo: Chelsea & James
ISBN-10: 1508645116
Pagine: 194

SINOSSI


"Negli occhi di Chelsea vedo qualcosa che mi spinge ad andare avanti. Non solo. Qualcosa che mi guida, che mi conduce lungo la strada da seguire, e non si limita ad indicarmela. È una strada che potrei non essere in grado di percorrere. Non so se sia in difetto di coraggio o capacità, ma sento che dovrei provarci ugualmente. A qualunque costo."

Nel tentativo di perseguire il proprio personale senso di giustizia, due ragazzi cercano di fuggire da un ingombrante passato, che li condiziona fortemente. La moralità, immancabilmente relativa, viene messa in discussione, mentre un viaggio li porterà via dalla zona in cui hanno imparato a soffrire. Scopriranno che allontanarsi da un luogo è possibile, ma prendere le distanze dalle proprie vite è un obiettivo che può essere raggiunto solo conoscendo sacrifici forse insopportabili.

L'AUTORE

Giuseppe Cozzo è nato nel 1992. “Chelsea & James” è la sua opera d’esordio, pubblicata attraverso il servizio Kindle Direct Publishing di Amazon, senza contributo da parte dell’autore. Gestisce il blog www.giuseppecozzo.wordpress.com ed è attivo su Twitter (@GiuseppeCozzo92) e Facebook. Sta lavorando al prossimo romanzo, che verrà pubblicato entro il 2015.


Il libro è in vendita su Amazon, se volete potete acquistarlo direttamente cliccando sull'immagine sottostante. Buona lettura!
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Come vi sembra? Ha stuzzicato la vostra curiosità?
Mi raccomando, scrivetemi in tanti!
STAY TUNED!

domenica 12 aprile 2015

*Segnalazione* Stoneland - Roberto Saguatti




Buongiorno e buona domenica a tutti!
Oggi vi segnalo il romanzo d'esordio di Roberto Saguatti - STONELAND: I signori del vento e del fuoco.




Titolo: STONELAND - I signori del vento e del fuoco
Autore: Roberto Saguatti
Editore: Echos edizioni [Torino]
Pagine: 420
ISBN: 978-88-98824-26-7
Prezzo: 15 euro


SINOSSI


Le pietre del potere sono in grado di amplificare le capacità innate di ogni persona. Gerrit è un ragazzo come tanti altri ma, durante la prova per ricevere la sua prima pietra, compie un'impresa mai vista nella storia. Dall'altra parte del mondo, Val ha appena ottenuto la pietra del vento, quando qualcuno tenta di ucciderlo. Il Duras è in fermento, il malcontento si è diffuso fra il popolo. Il generale Askar, in segreto, fomenta i tumulti con l'intento di deporre il monarca. Entrambi i ragazzi, ignari dei recenti accadimenti, partono per il Duras alla ricerca della loro seconda pietra. Si troveranno coinvolti nello scoppio della rivolta, loro malgrado protagonisti di una straordinaria avventura: magia, amore e battaglie epiche, durante i quali gli eventi si rincorreranno frenetici,fino al sorprendente finale.

L'AUTORE


Saguatti Roberto nasce (1978), vive e lavora a San Giovanni in Persiceto (BO). Laureato in Scienze Motorie, nel tempo libero, rubato a moglie e figli, adora leggere, scrivere e aggiornare il suo piccolo sito di recensioni e interviste: www.animadidrago.it

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Che ve ne pare? 
Cosa vi ispira di questo romanzo? Ditemi ditemi, conoscevate già questo high fantasy? Scrivetemi in tanti!  

venerdì 10 aprile 2015

Un elefante nella stanza - Susan Kreller



Recensione


 

Titolo: Un elefante nella stanza
Autore: Susan Kreller
Editore: Il Castoro
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 187
ISBN: 8880338870



Da questo libro ho imparato che Elefante nella stanza  è un modo di dire inglese (Elephant in the room) che indica una verità che, per quanto banale e scontata possa essere, venga deliberatamente ignorata e minimizzata. 

Non poteva di certo optare per un titolo migliore la cara Susan per questo suo libro. La vicenda che coinvolge i fratelli Julia e Max è una scomoda verità, un terribile non-segreto che tutti, nella sonnolenta e noiosissima cittadina di provincia, cercano a tutti i costi di ignorare adottando la strategia dello struzzo: nascondere la testa nella sabbia. 

Proprio come l'elefante in salotto, impossibile non vederlo; eppure si sceglie di evitarlo.


Soltanto Masha, con i suoi tredici anni ed uno spiccato spirito di osservazione, quando si accorge dei brutti lividi che ricoprono i corpicini dei suoi nuovi piccoli amici, farà la differenza decidendo di aiutarli. E senza l'aiuto di nessuno Masha escogita un piano.

Lettura semplice e scorrevole ma che affronta con tanta delicatezza un tema molto difficile: la violenza sui minori. E' un libro per ragazzi che coinvolge e fa riflettere. E' possibile affrontare e sconfiggere la violenza?

"Devo dirti una cosa."
"Va bene. Racconta."
"Ho conosciuto due bambini al parco giochi. Credo che vengano picchiati."
"Credi o lo sai?"
"Ehm. Be', insomma. Sono pieni di lividi. E il bambino ha un taglio sulla fronte ed è tutto strano."
"Masha, devi stare attenta a queste cose. Potrebbero essersi fatti male in un altro modo."
"Ma io ho anche visto."
"Visto cosa?"
"Ho guardato dalla finestra e ho visto il padre di Max che lo spingeva. Max ha battuto la testa di brutto."
"Hmm. Sicura di averlo visto?"
"Sì."
"Masha, però è meglio che ne resti fuori. Se ne occuperanno i servizi sociali. Da sola non puoi farci niente."
"Ma come faranno quelli dei servizi sociali a sapere che se ne devono ocupare?"
"Glielo dirà qualcuno. Se lo vedi TU, anche altri lo capiranno. I vicini per esempio. O gli insegnanti. Il pediatra. A un certo punto qualcuno dirà qualcosa."
"A un certo punto? Nel frattempo Julia e Max saranno già morti."
"Che sciocchezza, Masha. Non si muore così in fretta."


Susan Kreller è nata in Germania nel 1977, ed è una scrittrice, giornalista e critica letteraria. E' anche traduttrice e autrice per ragazzi. Con Un elefante nella stanza, il suo romanzo d'esordio, si è conquistata la stima della critica e del pubblico in Germania.

Qual è stato l'elefante nella stanza a cui avete assistito? Ne avete fatto parte oppure avete cercato di non minimizzare la questione e avete alzato la vostra voce?
Ciao barattolini, a presto!!

martedì 7 aprile 2015

Abbiamo sempre vissuto nel castello - Shirley Jackson

Recensione


Titolo: Abbiamo sempre vissuto nel castello
Autore: Shirley Jackson
Casa Editrice: Adelphi
Anno di pubblicazione: 1962
Genere letterario: Fiction, fantastico

Era nella mia wishlist da un po' Abbiamo sempre vissuto nel castello, in coda da diversi mesi e finalmente ho colto l'occasione per leggerlo. Sarà forse per questo che sono rimasta un tantino delusa?
Mi aspettavo qualcosina di più.

Il romanzo è ambientato quasi totalmente nel castello dei Blackwood, ovvero nella dimora delle due sorelle Constance e Mary Katherine, rimaste orfane a causa di un tragico e spiacevole incidente avvenuto a tavola e che ha decimato l'intera famiglia, fatta eccezione per lo zio Julian, rimasto da allora invalido. 
Le due sorelle vivono rintanate in uno stato di idilliaca felicità e si cibano per lo più dell'amore che l'una nutre per l'altra. A loro resta un'estranea la vita mondana all'aria aperta e preferiscono difatti vivere tra le mura domestiche al riparo sopratutto dalle dita accusatorie dei vicini. (...il resto lo scoprirete voi)

Per quanto mi riguarda è il primo romanzo che leggo di Shirley Jackson, idolatrata anche da Stephen King nell'introduzione della sua Incendiaria: 
"A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce" 
Ho provato una certa empatia per Marricat, ovvero Mary Katherine, voce narrante; sicuramente più perspicace e avventurosa dell'ingenua sorella Constance, la cui mansione principale è quella di preparare i pasti e rassettare casa. I due personaggi sono molto caratterizzati e ben distinti e leggendo il romanzo si ha l'impressione di osservare davanti a sè le due sorelle.

Ho invece nutrito una enorme e fastidiossisima antipatia per l'autoritario cugino Charles, il quale, dopo aver ammaliato una delle due sorelle si stabilisce con forza in casa. 

La sua entrata nella storia è stata accompagnata dalla comparsa in me di una irrefrenabile voglia di prenderlo a calci chiudere il libro e continuare la lettura in un secondo momento.

Mi ha colpito lo stile, così particolare e raffinato. La storia mi è parsa delicata e inquietante allo stesso tempo, e forse è proprio questo il punto forte del romanzo e la grandezza di Shirley Jackson.

«Mi chiamo Mary Katherine Blackwood. Ho diciott'anni e abito con mia sorella Constance. Ho sempre pensato che con un pizzico di fortuna potevo nascere lupo mannaro, perché ho il medio e l'anulare della stessa lunghezza, ma mi sono dovuta accontentare. (...) Le mie passioni sono mia sorella Constance, Riccardo Cuor di Leone e l'Amanita phalloides, il fungo mortale. Gli altri membri della famiglia sono tutti morti.»
 




venerdì 3 aprile 2015

Libri letti nel mese di Marzo



Marzo, che tristezza!
Mi vergogno un po' ma in questo mese appena trascorso ho letto soltanto due libri, ahimè, quindi questo post sarà più breve del solito.. eheheh


Noi siamo grandi come la vita è uno dei due titoli di questo mese. Di questo romanzo ho letto tantissime critiche cattive, di persone che sono rimaste deluse da questo libro; io però l'ho trovato molto piacevole e intenso.
Penso che il titolo in italiano sia una delle cose che ho apprezzato meno: molto meglio la versione originale Love letters to the Dead, che racchiude in cinque parole la tipologia del romanzo: epistolare.
Laurel scrive lettere a Kurt Cobain, Janis Joplin, Amy Winehouse e a molti altri personaggi che ci hanno lasciato.
Una scrittura semplice e scorrevole che mi ha conquistata e mi ha tenuto sveglia fino alle tre di notte. Ava Dellaira si è conquistata il podio delle mie poche letture di marzo.




No, no e ancora no. Non ci siamo!
Ti aspettavo di Lynn non mi ha conquistata.
Saranno stati i continui nomignoli "Tesoro" o il fatto che i protagonisti si incontrassero e scontrassero in continuazione come Kiss me Licia con il rockettaro Mirko? Non lo so, ma ogni volta mi cadevano le braccia e i miei occhi roteavano all'insù.
Verso l'epilogo, la storia è andata un po' migliorando ma il risultato, a mio parere, non è stato molto soddisfacente ma mediocre.



Voi che mi dite? Avete letto uno dei due libri (o entrambi)?
Scommetto che sono la pecora nera di turno e non converrete con i miei giudizi. Fatevi avanti e ditemi la vostra, sono curiosa! ^-^

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