Recensione
Autore: John Boyne
Edizione: Rizzoli
Pagine: 301
Genere: Narrativa contemporanea, Ghost Story
Ho divorato questo libro amando ogni singola pagina di cui è composto!
Sarà forse perché le storie un po' inquietanti mi hanno sempre affascinata?
La storia si ambienta nella seconda metà dell'ottocento, anni in cui
Charles Dickens programma incontri in cui legge al pubblico i suoi
scritti.
La protagonista è una certa Elize Caine, la quale, dopo aver vissuto a Londra con il suo anziano padre; dopo la dipartita di quest'ultimo, risponde d'istinto ad un annuncio lavorativo che la porterà alla sinistra Gaudin Hall. Il compito di Elize è quello di fare da istitutrice a due bambini molto particolari, Isabella e Eustace.
Elize è ben lontana, quindi, dai modelli e clichè della donna dell'epoca, il cui compito principale è quello di sposarsi e accudire una famiglia propria.
Dopo un primo approccio con i bambini e l'enorme villa nel Norfolk, Elize comprende che la sua vita non sarà più la stessa. Difatti sarà scombinata dagli eventi misteriosi che saranno all'ordine del giorno nella casa ingannevolmente silenziosa .
Dove sono finiti i genitori dei bambini? Chi prepara la colazione che ogni mattina trova pronta? Perchè tutte le finestre sono sbarrate? Quali altri misteri si nascondono dietro la casa?
Devo ammettere che inizialmente la storia mi aveva ricordato il film The Others, ma la vaga e soltanto iniziale analogia non mi ha di certo dispiaciuto: ho amato, come già detto, l'ambientazione gotica.
I continui riferimenti a Charles Dickens, poi, presenti fin dalla quarta di copertina, mi hanno invogliata a saperne di più su questo autore tanto apprezzato e mi sono talmente incuriosita da aver inserito nella mia wishlist diversi romanzi che non conoscevo.
Il personaggio di Elize è ben delineato dall'autore: coraggiosa e allo stesso tempo dotata di una giusta dose di insicurezza e impaccio che me l'hanno fatta subito amare.
Elize prova un grande affetto per i due bambini, ma non nasconde la sua predilezione per il delizioso Eustace, il bambino più piccolo. Ho fatto una certa fatica a legarmi al personaggio di Isabella, una bambina complessa e assai poco gradevole.
Il libro è scritto molto bene. L'autore ha saputo descrivere molto efficacemente la città di Londra durante la seconda metà dell'ottocento delineando i paesaggi grigi tipici londinesi.
Un romanzo d'atmosfera che si legge tutto d'un fiato che, anche se un tantino prevedibile, mi ha tenuto incollata fino alla fine facendomi divertire.
Sicuramente leggerò qualcos'altro di Boyne.
L'autore
La mia valutazione:
questo mi ispira tantissimo *_*
RispondiElimina:D
EliminaHelllo mate nice blog
RispondiElimina