Classificazione: Letteratura francese
Trama:
Margherita: mantenuta del duca, amore impossibile di Armand, fragile donna malata e vittima dei suoi vizi, eppure misteriosamente forte. Un personaggio indimenticabile, che donò al suo giovanissimo autore (nel 1848, quando uscì la prima edizione, il figlio del grande Alexandre Dumas non aveva che ventiquattro anni) un successo clamoroso e ininterrotto, capace di superare i confini del tempo e dell'arte. L'autore stesso ne realizzò una versione teatrale; pochi anni dopo, Giuseppe Verdi saprà farne una trasposizione sublime, in musica, con "La Traviata". Margherita Gautier, alias Violetta, è diventata così una figura a sé stante: un mito appunto, con il quale si sono confrontate dive come Eleonora Duse, Greta Garbo, Maria Callas.
Cosa penso di questo libro?
Come posso non parlare bene di questo romanzo che ho letto durante le mie sere parigine, nella stanza di un albergo?
Se rileggessi le prime parole di questo libro si rievocherebbero bellissimi ricordi legati a quei giorni.
Un classico senza tempo. Una lettura peraltro raffinata, commovente.
Una storia d'amore straziante come poche, che ti rimane dentro anche a distanza di tempo, lasciando un graffio profondo di amarezza e malinconia.
I personaggi, tutti, sono perfettamente definiti: talmente complessi e distinti da sembrare reali.
Ho adorato l'anima tormentata e profonda di Armand. Sarà lui a raccontare in parte la sua storia all'autore, il quale la tramanda a noi.
Durante la lettura più volte mi sono chiesta se sia un bene o un male vivere, almeno una volta nella vita, un amore così devastante e straziante da sperare di non averlo mai conosciuto, o se magari un'esperienza tanto intensa rappresenti un autentico privilegio. Non lo so ancora.
Scritto superbamente, con cura estrema. Interessanti le parti epistolari.
Non scrivo altro perché qualsiasi parola non sarebbe abbastanza per rendergli giustizia.
Ha superato di molto le mie aspettative, un vero capolavoro!
“Io sono tra coloro i quali credono che il tutto stia nel poco. Il bambino è piccolo, ma racchiude l’uomo; il cervello è limitato, ma ospita il pensiero; l’occhio non è che un puntino, ma abbraccia le miglia”