mercoledì 26 febbraio 2014

Il gioco di Gerald - Stephen King

Classificazione: Letteratura statunitense
Autore: Stephen King
Pagine:  368 
 
 
 
 
In una casa isolata su un lago, Jessie si piega all'ennesima fantasia sessuale del marito Gerald, che questa volta l'ammanetta al massiccio letto in legno. Ma quando umiliata, lei lo allontana con un calcio, l'uomo si affloscia inerte, stroncato da un infarto. Il tempo passa e Jessie, immobilizzata e dolorante, sembra votata a una morte lenta, resa ancora più atroce dalla comparsa di un affamato cane randagio e da un'ombra misteriosa e irreale che fa capolino nella stanza... Diabolico e sorprendente, un capolavoro del grande Stephen King. 
 
 
 
Cosa penso di questo libro?
 
Nessun dubbio sulla capacità di narrazione di King: ancora una volta riesce a strabiliarmi la scelta delle parole con cui descrive e narra le vicende.
Tuttavia non sono riuscita ad entrare nel vivo della storia: dopo un incipit ricco di eventi si passa ad una narrazione un po' più lenta e descrittiva, in cui si analizza la psiche di una donna ammanettata alla spalliera di un letto attraverso continui flashback. Dall'introspezione vengono a galla traumi infantili derivanti dal malato rapporto allacciato con il padre e da quello assente con la madre. Gli insidiosi flashback si intrecciano con il presente altrettanto abominevole: il cadavere di Gerald staccato a morsi dal cane necrofago, il dolore fisico della protagonista, i suoi fantasmi, le visioni, la fame e la sete, l'oscura presenza di un uomo nell'angolo che non muove un muscolo per salvarla..
Si arriva poi finalmente alla conclusione, dopo paragrafi forse un po' troppo ridondanti e prolissi.  
 
La mia valutazione:
 
 
 

giovedì 20 febbraio 2014

La donna del piano di sopra - Claire Messud

Narrativa contemporanea
Pagine: 320 
 
 
 
2004, Cambridge, Massachusetts. Nora Eldridge, insegnante elementare sulla quarantina, è da tempo scesa a compromessi con il sogno di essere un'artista di successo, una madre e una donna amata. È piuttosto diventata la "donna del piano di sopra", una persona gentile ma insignificante, un'amica affidabile ma sempre spettatrice dei successi altrui. Finché nella sua vita arrivano i cosmopoliti Shahid: Reza, un nuovo alunno, un bambino di otto anni che sembra uscito da una fiaba, e i suoi genitori, Selene, artista italiana di grande fascino, e Skandar, professore libanese a Harvard per un anno di insegnamento. Quando Reza è vittima di un episodio di bullismo, Nora viene coinvolta sempre più intensamente nella vita degli Shahid, fino a ritrovarsi innamorata di ciascuno di loro. Sarà la loro intelligenza, il loro talento, il loro successo, o la loro sessualità aperta ad affascinare Nora? Oppure la diversità "europea" che emana dalla loro vita libera, dalla loro casa elegante, dalla loro tavola esotica?

Cosa penso di questo libro?

Molto scorrevole ed anche ben scritto, il romanzo si incentra sulla psicologia di una donna media, tranquilla, una di quelle donne che passano spesso inosservate, che non fanno rumore. La scrittrice la chiama "la donna del piano di sopra".
Non succede granchè nel romanzo: non vengono descritti grandi eventi, ma i sentimenti e gli impulsi di una donna che, ancora una volta, rimane costantemente dietro al sipario e che tende a frenare ogni tipo di stimolo.
Nora non affronta la vita con ardore ma è quasi inerte, apatica.
Un romanzo, a mio parere, nè bello nè brutto.

La mia valutazione:
 
 

giovedì 13 febbraio 2014

Dizionario dei nomi propri - Amélie Nothomb

Classificazione: Letteratura francese
Pagine: 160
 
 
Se il nome di una persona ne influenza il destino, allora quello della piccola Plectrude non potrà che essere straordinario. Nata in prigione da un'uxoricida, allevata dopo il suicidio della madre da una zia che la preferisce alle sue stesse figlie, sembra destinata a un futuro prodigioso. Misteriosa ed enigmatica come una dea, bella come una principessa delle fiabe, sicura come una creatura di intelligenza superiore, inizia la sua vita a passo di danza, inconsapevolmente avvolta dall'ombra del suo passato tragico e violento. Armata di una volontà di ferro, diventa una promettente ballerina. Poi, la caduta. Un rovinoso incidente le impedisce per sempre di danzare. Ma la vita ha in serbo altre sorprese per lei. 

Cosa penso di questo libro?

Mi piace molto la Nothomb, ma questo libro-racconto non è sicuramente uno dei più belli.
Quando ho finito la lettura sono rimasta un po' perplessa dal finale: spettacolare ed inatteso sì, ma anche troppo affrettato e poco approfondito.
Anche in questo libro, come in Una forma di vita e in Igiene dell'assassino, si parla del rapporto conflittuale dei protagonisti con il cibo; ma al contrario di questi, non ci vengono fornite minuziose descrizioni sugli ingozzamenti dei protagonisti: in Dizionario dei nomi propri si affronta, infatti, la tematica dell'anoressia. 
Le particolari circostanze che incorniciano la storia sono, come sempre, originali, inquietanti e trepidanti.

La mia valutazione:
 
 


martedì 11 febbraio 2014

Una forma di vita - Amélie Nothomb


Classificazione: Letteratura francese
Autore: Amelie Nothomb
Pagine: 128



 "Quella mattina ricevetti una lettera diversa dal solito". Inizia così l'ultimo libro di Amélie Nothomb, in cui la scrittrice si confronta con un genere che conosce bene, quello epistolare. Amélie infatti passa parte del suo tempo a rispondere alle lettere dei suoi numerosissimi fan. La lettera arriva da un soldato americano di stanza a Bagdad, Melvin Mapple. Siamo agli inizi della presidenza Obama. L'uomo spera di tornare a casa. Come molti soldati americani in Iraq è afflitto dalla bulimia e da un'obesità sempre più preoccupante, legate alla paura degli attentati, all'orrore della repressione e alle costrizioni della vita militare. Poco a poco Amélie si affeziona al soldato Mapple e ai suoi compagni obesi, quelli di taglia XXXXL. Per aiutarlo a trovare una via d'uscita, gli suggerisce di praticare la body art fotografando sé stesso e il cibo in ogni momento della giornata. All'improvviso però Melvin Mapple smette di scriverle e Amélie, sconcertata, tenta di ritrovarlo... Il finale è naturalmente del tutto inatteso. In questo romanzo l'autrice torna ad affrontare temi a lei profondamente congeniali, come la bulimia, la solitudine e la fuga nella monomania. 

Cosa penso di questo libro? 
E' il secondo libro che leggo della Nothomb. Personalmente la trovo assolutamente geniale!
E' una storia sempice, stravagante e originale. 
In poche pagine viene fuori la sua vivacità, l'effervescenza, l'ironia e la leggerezza sebbene i temi toccati siano attuali e delicati come l'obesità e la vita al fronte.

La mia valutazione:



domenica 9 febbraio 2014

Joyland - Stephen King

Immagine di Joyland
Classificazione: Letteratura statunitense
Autore: Stephen King
Pagine: 351 
 
 
 
Estate 1973, Heavens Bay, Carolina del Nord. Devin Jones è uno studente universitario squattrinato e con il cuore a pezzi, perché la sua ragazza lo ha tradito. Per dimenticare lei e guadagnare qualche dollaro, decide di accettare il lavoro in un luna park. Arrivato nel parco divertimenti, viene accolto da un colorito quanto bizzarro gruppo di personaggi: dalla stramba vedova Emmalina Shoplaw, che gli affitta una stanza, ai due coetanei Tom ed Erin, studenti in bolletta come lui e ben presto inseparabili amici; dall'ultranovantenne proprietario del parco al burbero responsabile del Castello del Brivido. Ma Dev scopre anche che il luogo nasconde un terribile segreto: nel Castello, infatti, è rimasto il fantasma di una ragazza uccisa macabramente quattro anni prima. E così, mentre si guadagna il magro stipendio intrattenendo i bambini con il suo costume da mascotte, Devin dovrà anche combattere il male che minaccia Heavens Bay. E difendere la donna della quale nel frattempo si è innamorato. 
 
 
Cosa penso di questo libro? 
 
Un romanzo "breve" e semplice di contenuti, le cui immagini non sono quelle raccapriccianti ed efferate tipiche di King: tra i vari temi affrontati, oltre a quello classico del paranormale, vi sono l'amicizia, i primi amori e il passaggio dall'età adolescenziale a quella adulta
Non credo sia uno dei suoi romanzi migliori, ma mi affascina sempre il suo modo di narrare e descrivere la psicologia dei suoi personaggi, nonostante, stavolta, non si resti con il fiato sospeso.
 
 
La mia valutazione:

 
 
 
 

 

sabato 8 febbraio 2014

Stoner - John E. Williams


Immagine di Stoner
Classificazione: Letteratura statunitense
Pagine: 332


"Si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti; e la vita più silenziosa può fruttare una straordinaria messe letteraria"
  Cameron

Pubblicato per la prima volta nel 1965, poi quasi dimenticato, Stoner di John E. Williams è stato ripubblicato nel 2006 dalla New York Review Books, suscitando un rinnovato interesse da parte della critica e dei lettori. Stoner è il racconto della vita di un uomo tra gli anni Dieci e gli anni Cinquanta del Novecento: William Stoner, figlio di contadini, che si affranca quasi suo malgrado dal destino di massacrante lavoro nei campi che lo attende, coltiva la passione per gli studi letterari e diventa docente universitario. Si sposa, ha una figlia, affronta varie vicissitudini professionali e sentimentali, si ammala, muore. E’ un eroe della normalità che negli ingranaggi di una vita minima riesce ad attingere il senso del lavoro, dell’amore, della passione che dà forma a un’esistenza.

Cosa penso di questo libro?

Mi ha davvero sorpreso il grande successo che il romanzo ha riscosso.
E' un buon romanzo.
Racconta la vita ordinaria di un uomo comune. Forse, proprio per questo motivo, l'ho trovato in parte piatto e privo di slanci ma, sicuramente, è davvero ben scritto.
Privo di colpi di scena, il protagonista rimane costantemente dietro al sipario, lasciandosi trascinare passivamente dagli eventi.
E' un romanzo esistenziale, a tratti filosofico.
Bellissime le ultime pagine, da cui si possono ricavare non pochi spunti di riflessione sulla vita e sulla morte.

Sebbene sia stato giudicato un capolavoro da tanti, per quanto mi sia piaciuto stilisticamente, non riesco ad attribuire il massimo dei voti.

La mia valutazione




lunedì 3 febbraio 2014

Come un uragano - Nicholas Sparks

 
Classificazione: Letteratura statunitense
Pagine: 246

Adrienne ha tre figli e vari nipotini. Sa che viene generalmente considerata una signora tranquilla e prevedibile, persino un po' ingenua, e di solito fingere di adeguarsi a questo stereotipo la diverte. Ma quando la figlia Amanda cade in una profondissima depressione dopo la morte del marito, lei decide di rivelarle un segreto a lungo taciuto per non minare quell'immagine rassicurante alla base del loro equilibrio famigliare. Così, seduta al tavolo di cucina, una sera le racconta di quando, quattordici anni prima, aveva sostituito un'amica nella gestione di una locanda sull'oceano e in quei pochi giorni strappati alla quotidianità aveva fatto un'esperienza che le aveva cambiato la vita. Dicembre 1988: in un'isoletta del North Carolina si incrociano i destini di Paul e Adrienne, due persone che stanno faticosamente raccogliendo i frammenti delle proprie esistenze. Soli in quel luogo appartato che sta per essere investito da un uragano, mentre il vento si fa sempre più impetuoso, i due entrano in confidenza. Riscoprono così la semplice felicità della comunione con un altro essere umano, ma soprattutto vedono via via accendersi il desiderio reciproco, abbandonandosi infine all'amore.

Cosa penso di questo libro?
Il libro è carino ma da Sparks mi aspettavo forse qualcosa in più: un po' prevedibile la trama, ma l'autore riesce comunque a coinvolgere ed è un romanzo scorrevole, che si legge in fretta.
A mio parere si poteva fare di più, sia lessicalmente sia sotto il punto di vista dei contenuti.


La mia valutazione: 


Se vi appassionano le storie d'amore vi consiglio di non perdere il film!


La casa per bambini speciali di Miss Peregrine - Ransom Riggs

Classificazione: Letteratura statunitense
 Pagine: 384
Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d'altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora? Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l'oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all'orrore della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d'epoca che Abraham custodiva gelosamente. Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi? Possibile che quei bambini siano ancora vivi, e che - protetti, ma ancora per poco, dalla curiosità del mondo e dallo scorrere del tempo - si preparino a fronteggiare una minaccia oscura e molto più grande di loro?  
Cosa penso di questo libro?
Un romanzo da brivido alla Tim Burton, che sicuramente non dimenticherò! 
All'interno, il corredo di vecchie fotografie rende il romanzo più interessante e permette di immaginare al meglio i vari personaggi.
Inquietante, misterioso, avventuroso. Un romanzo diverso che lascia sorpresi e perplessi.
Interessante ed originale soprattutto la prima parte, il finale mi ha coinvolto forse un po' meno.
Questo aspetto, aggiunto al fatto che ho trovato, a tratti, la lettura un po' infantile, mi impedisce di attribuire una stellina in più.

La mia valutazione:
 
Per i più curiosi, il booktrailer:

 

La Casa per bambini speciali di Miss Peregrine diventerà presto un film di Tim Burton.


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