Lo so, lo so...
sono mancata per tanto tempo, mea culpa, sono colpevole!
So anche che queste assenze così prolungate non fanno di certo bene al mio blog.
Ma ora, che ho (quasi) finito gli studi universitari di ingegneria e il caldo insopportabile si impadronisce di ogni atomo del mio corpo facendo evaporare quel 70% di acqua di cui sono fatta, ho invitato in camera il ventilatore e tra un tiro di sollievo e un altro posso finalmente scrivere una recensione dopo tanto tempo.
Recensione
Titolo: C'era un italiano in Argentina...
Autori: Claudio Martino e Paolo Pedrini
Editore: Hever Edizioni
Prezzo di copertina: 15 €
Pagine: 232
"C'era un italiano in Argentina..." è la storia di un uomo vissuto nella seconda metà del diciannovesimo secolo, scritta da Claudio Martino e Paolo Pedrini. Si tratta del piemontese Vittorio Meano, il quale dopo aver trascorso un'infanzia da birbantello, nell'età adulta sviluppa doti e qualità ben distinte, quali il senso di responsabilità e i sani principi che presto lo porteranno ben lontano dalla sua natale Torino.
Vittorio Meano diventa infatti un noto e talentuoso architetto, le cui abilità lo porteranno ad approdare in America, in Argentina per l'appunto, dove sarà l'autore a Buenos Aires del Colón e del Congresso nonché del Parlamento a Montevideo.
Questo non è un romanzo ma una biografia, di conseguenza miei cari lettori, non troverete narrazioni romanzate di fatti ed eventi, ma una raccolta di date ed i relativi eventi; non mancano di certo citazioni tratte da documenti storici e note a piè di pagina che ne rilevano la fonte.
Leggendolo ho capito l'ingente lavoro di ricerca che vi è dietro ogni singolo paragrafo e con quanta cura i due autori hanno trattato l'argomento discutendo delle tappe fondamentali della vita di Vittorio Meano.
Lo stile è ricercato ma spedito, il lessico è ricco.
Non è facile per me dare un giudizio su questo libro appena terminato. Da una parte ho trovato un po' ridondanti alcuni passaggi e forse superflue le trattazioni dettagliate di personaggi secondari; dall'altra ho apprezzato le ricerche suppongo non facili a cui hanno partecipato attivamente gli autori e gli sforzi per la scrittura di un libro di non facile trattazione e sicuramente non molto commerciale.
Sono sicura che da questo libro potrebbe essere tratto una bella e interessante ripresa cinematografica.
Mi sento di consigliare questo libro a
chi nutre una particolare sete di curiosità circa gli eventi storici
relativi al periodo in questione, agli amanti dell'architettura e a chi
ama scoprire aneddoti, vita, morte e miracoli di un grande uomo quale fu
Vittorio, un po' lasciato nel dimenticatoio negli anni a venire.
Allo
stesso modo non mi sento di consigliarlo agli amici lettori che
preferiscono delle letture un po' più leggere e meno impegnative.
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