Autore: Stephen King
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Pagine: 368
In una casa isolata su un lago, Jessie si piega all'ennesima fantasia
sessuale del marito Gerald, che questa volta l'ammanetta al massiccio
letto in legno. Ma quando umiliata, lei lo allontana con un calcio,
l'uomo si affloscia inerte, stroncato da un infarto. Il tempo passa e
Jessie, immobilizzata e dolorante, sembra votata a una morte lenta, resa
ancora più atroce dalla comparsa di un affamato cane randagio e da
un'ombra misteriosa e irreale che fa capolino nella stanza... Diabolico e
sorprendente, un capolavoro del grande Stephen King.
Cosa penso di questo libro?
Nessun dubbio sulla capacità di narrazione di King: ancora una volta
riesce a strabiliarmi la scelta delle parole con cui descrive e narra le
vicende.
Tuttavia non sono riuscita ad entrare nel vivo della storia: dopo un incipit ricco di eventi si passa ad una narrazione un po' più lenta e descrittiva, in cui si analizza la psiche di una donna ammanettata alla spalliera di un letto attraverso continui flashback. Dall'introspezione vengono a galla traumi infantili derivanti dal malato rapporto allacciato con il padre e da quello assente con la madre. Gli insidiosi flashback si intrecciano con il presente altrettanto abominevole: il cadavere di Gerald staccato a morsi dal cane necrofago, il dolore fisico della protagonista, i suoi fantasmi, le visioni, la fame e la sete, l'oscura presenza di un uomo nell'angolo che non muove un muscolo per salvarla..
Si arriva poi finalmente alla conclusione, dopo paragrafi forse un po' troppo ridondanti e prolissi.
Tuttavia non sono riuscita ad entrare nel vivo della storia: dopo un incipit ricco di eventi si passa ad una narrazione un po' più lenta e descrittiva, in cui si analizza la psiche di una donna ammanettata alla spalliera di un letto attraverso continui flashback. Dall'introspezione vengono a galla traumi infantili derivanti dal malato rapporto allacciato con il padre e da quello assente con la madre. Gli insidiosi flashback si intrecciano con il presente altrettanto abominevole: il cadavere di Gerald staccato a morsi dal cane necrofago, il dolore fisico della protagonista, i suoi fantasmi, le visioni, la fame e la sete, l'oscura presenza di un uomo nell'angolo che non muove un muscolo per salvarla..
Si arriva poi finalmente alla conclusione, dopo paragrafi forse un po' troppo ridondanti e prolissi.
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