Pagine: 332
"Si
possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti; e la
vita più silenziosa può fruttare una straordinaria messe letteraria"
Cameron
Pubblicato per la prima volta nel 1965, poi quasi dimenticato, Stoner di John E. Williams è stato ripubblicato nel 2006 dalla New York Review Books, suscitando un rinnovato interesse da parte della critica e dei lettori. Stoner è il racconto della vita di un uomo tra gli anni Dieci e gli anni Cinquanta del Novecento: William Stoner, figlio di contadini, che si affranca quasi suo malgrado dal destino di massacrante lavoro nei campi che lo attende, coltiva la passione per gli studi letterari e diventa docente universitario. Si sposa, ha una figlia, affronta varie vicissitudini professionali e sentimentali, si ammala, muore. E’ un eroe della normalità che negli ingranaggi di una vita minima riesce ad attingere il senso del lavoro, dell’amore, della passione che dà forma a un’esistenza.
Cosa penso di questo libro?
Mi ha davvero sorpreso il grande successo che il romanzo ha riscosso.
E' un buon romanzo.
Racconta la vita ordinaria di un uomo comune. Forse, proprio per questo motivo, l'ho trovato in parte piatto e privo di slanci ma, sicuramente, è davvero ben scritto.
Privo di colpi di scena, il protagonista rimane costantemente dietro al sipario, lasciandosi trascinare passivamente dagli eventi.
E' un romanzo esistenziale, a tratti filosofico.
Bellissime le ultime pagine, da cui si possono ricavare non pochi spunti di riflessione sulla vita e sulla morte.
Sebbene sia stato giudicato un capolavoro da tanti, per quanto mi sia piaciuto stilisticamente, non riesco ad attribuire il massimo dei voti.
La mia valutazione
Nessun commento:
Posta un commento