lunedì 23 febbraio 2015

Booktracks #2

Ciao a tutti lettori! Come state??

Questo è il mio secondo appuntamento con Booktracks, la rubrica che raccoglie le colonne sonore dei libri.

La canzone che oggi ascolteremo è tratta dal romanzo di Kreller Susan - Un elefante nella stanza.

Parliamo della ballata d'amore Waiting for the miracle di Leonard Cohen.


" (...) ...Julia si prendeva un biscotto dopo l'altro e a un tratto mi ha chiesto se avevo portato l'Mp3 e si è messa le cuffie e ha alzato il volume così tanto che lo sentivo anch'io, Leonard Cohen. Ho chiuso gli occhi e sono rimasta in ascolto, Baby, I've been waiting, I've been waiting night and day, era la canzone preferita di mio padre, Waiting for the Miracle, e me ne stavo distesa lì con il fiato sospeso. Con gli occhi chiusi, vedevo mio padre emozionato, seduto in cucina, che mi traduceva la canzone, sentivo come parlava di quest'uomo, che aspetta e aspetta e ama una donna, ma non la ama per davvero, però vuole sposarla lo stesso, prima o poi."



Leonard Norman Cohen (Montréal, 1934) è un cantautore, poeta, scrittore e compositore canadese. È uno dei cantautori più celebri, influenti e apprezzati della storia della musica.
Nelle sue opere esplora temi come la religione, l'isolamento e la sessualità, ripiegando spesso sull'individuo. Vincitore di numerosi premi e onorificenze, è inserito nella Rock and Roll Hall of Fame.







Inglese
Italiano
Waiting For The Miracle

Aspettando il miracolo

Baby, I've been waiting,
I've been waiting night and day.
I didn't see the time,
I waited half my life away.
There were lots of invitations
and I know you sent me some,
but I was waiting
for the miracle, for the miracle to come.
I know you really loved me.
but, you see, my hands were tied.
I know it must have hurt you,
it must have hurt your pride
to have to stand beneath my window
with your bugle and your drum,
and me I'm up there waiting
for the miracle, for the miracle to come.
Ah I don't believe you'd like it,
You wouldn't like it here.
There ain't no entertainment
and the judgements are severe.
The Maestro says it's Mozart
but it sounds like bubble gum
when you're waiting
for the miracle, for the miracle to come.
Waiting for the miracle
There's nothing left to do.
I haven't been this happy
since the end of World War II.
Nothing left to do
when you know that you've been taken.
Nothing left to do
when you're begging for a crumb
Nothing left to do
when you've got to go on waiting
waiting for the miracle to come.
I dreamed about you, baby.
It was just the other night.
Most of you was naked
Ah but some of you was light.
The sands of time were falling
from your fingers and your thumb,
and you were waiting
for the miracle, for the miracle to come
Ah baby, let's get married,
we've been alone too long.
Let's be alone together.
Let's see if we're that strong.
Yeah let's do something crazy,
something absolutely wrong
while we're waiting
for the miracle, for the miracle to come.
Nothing left to do ...
When you've fallen on the highway
and you're lying in the rain,
and they ask you how you're doing
of course you'll say you can't complain --
If you're squeezed for information,
that's when you've got to play it dumb:
You just say you're out there waiting
for the miracle, for the miracle to come.
Tesoro, ho aspettato,
ho
aspettato giorno e notte.
Non ho guardato l'ora,
Ho aspettato per metà della mia vita.
Ci sono stati molti inviti
e so che tu me ne hai inviati alcuni,
ma stavo aspettando
il miracolo, che arrivasse il miracolo.
Lo so che mi ami davvero.
Ma, sai, avevo le mani legate.
Lo so, deve averti fatto soffrire,
deve aver ferito il tuo orgoglio
dover stare sotto la mia finestra
con tromba e tamburo,
e io lassù che aspettavo
il miracolo, che arrivasse il miracolo.
Ah non credo ti sarebbe piaciuto,
non
ti sarebbe piaciuto qui.
Non ci sono svaghi
e i giudizi sono severi.
Il maestro dice che è Mozart
ma suona come gomma da masticare
quando aspetti
il miracolo, che arrivi il miracolo.
Aspettando il miracolo
Non c'è nient'altro da fare.
Non sono mai stato così felice
dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Non c'è nient'altro da fare
quando sai di essere preso.
Non c'è nient'altro da fare
quando implori per una briciola
Non c'è nient'altro da fare
quando devi continuare ad aspettare
aspettare che arrivi il miracolo.
Ti ho sognato, tesoro.
Proprio l'altra notte.
Eri praticamente nuda
Ah ma alcune parti di te splendevano.
Le sabbie del tempo scorrevano
dalle tue dita e dal tuo pollice,
e
tu stavi aspettando
il miracolo, che arrivasse il miracolo
Ah tesoro, sposiamoci,
siamo
stati soli troppo a lungo.
Stiamo da soli insieme.
Vediamo se siamo così forti.
Sì, facciamo qualcosa di folle,
qualcosa di assolutamente sbagliato
mentre aspettiamo
il miracolo, che arrivi il miracolo
Non c'è altro da fare...
quando sei caduta in autostrada
e stai distesa sotto la pioggia,
e ti chiedono come stai
di sicuro dirai che non ti lamenti --
quando cercheranno di estorcerti informazioni,
in quel momento dovrai apparire stupida:
di semplicemente che sei lì ad aspettare
il miracolo, che arrivi il miracolo.

giovedì 19 febbraio 2015

The Giver - Lois Lowry

Ciao Barattolini!
Che si dice dalle vostre parti?

Ieri ho terminato "The Giver - Il donatore" di Lois Lowry. E' il primo primo capitolo della quadrilogia che è proseguita con La rivincita - Gathering Blue (2000), Il messaggero (2004) e Il figlio (2012).

Il libro è stato scritto nel 1993 e venne pubblicato per la prima volta in italiano nel 1995 col titolo Il mondo di Jonas.

Autore: Lois Lowry

Titolo: The Giver - Il donatore

Pagine: 256

Editore: Giunti (collana Y) 

 

Il  romanzo è ambientato in un futuro prossimo in una società organizzata, pacifica e nella quale non sono presenti le differenze individuali, il dolore, le guerre, i colori, i rischi, i piaceri e i sentimenti profondi. Ogni famiglia è pianificata come se fosse un assemblaggio di pezzi e tutti i bisogni sono soddisfatti equamente.
Gli abitanti della comunità vivono emozioni di plastica: già da bambini vengono manipolati e persuasi a conformarsi alla comunità in modo da portarli a “prendere decisioni” altrimenti aliene alla propria volontà.

Jonas è solo un adorabile bambino di dodici anni quando, nella "Cerimonia dei Dodici", gli viene assegnato il lavoro che svolgerà per il resto della vita. Nella Comunità in cui vive non è consentito il libero arbitrio: nessuno può decidere il proprio compagno di vita, la casa in cui abitare né il proprio lavoro.
Questa condizione viene chiamata uniformità. Persino il tempo atmosferico non cambia.

Jonas è destinato a diventare l’Accoglitore di memorie e a custodire le memorie dell’intera umanità ricevutegli dal Donatore. Sulle sue spalle vi è il carico di un pesante macigno: solo gli accoglitori di memorie conoscono il vero dolore così come la vera gioia.
Jonas scoprirà così che la strada verso la conoscenza è un cammino dal quale non si può fare ritorno.

Il libro può essere letto in poco tempo, visto il numero ridotto di pagine, ma risulta essere comunque molto intenso. L’unica pecca il finale esageratamente aperto. So benissimo che il romanzo fa parte di una quadrilogia, ma mi aspettavo un epilogo più definito.

Si tratta di un romanzo distopico molto breve, ma offre non pochi spunti di riflessione (che non voglio anticiparvi). In due parole: influente e provocatorio. Sarebbe bello se lo facessero leggere nelle scuole: lo stile di scrittura risulta essere molto fluido e naturale e per questo l’ho trovato molto adatto per i ragazzi un po’ più piccoli.

La trama, che ho ritenuto magnetica, scorre molto velocemente anche se avrei preferito maggiori approfondimenti, per esempio, dei personaggi.

 

Dicono del libro:

Un romanzo potente e provocatorio. New York Times  
La sua trama avvincente e i suoi incredibili personaggi resteranno a lungo nella memoria dei lettori. Publishers Weekly  
Una lettura coinvolgente, dove la perfezione, se è senza cuore, diventa un incubo. Corriere della Sera  
Un libro che rapisce il lettore e lo costringe a pensare. Il Messaggero


E voi, preferireste vivere in un luogo dove il dolore e la sofferenza non esistono, accettando nel contempo di non conoscere nemmeno la gioia vera oppure preferireste vivere in un mondo rischioso ed imprudente e conoscere tutte ma tutte le emozioni?

 [Dal libro è stato tratto l'omonimo film, a presto per il confronto!]

 

 


domenica 15 febbraio 2015

Il segreto del bosco - C. J. Daugherty (Night School)



Cari fedeli lettori, come state?
Io, sopraffatta dallo studio ma non riesco e non posso non ritagliare uno spazio del mio tempo per il mio amato angolino virtuale!
Cosi, ho deciso che oggi vi parlerò del primo libro della serie Nightschool di  C. J. Daugherty, Il segreto del bosco, che ho letto nel mese di Gennaio.

Il segreto del bosco. Night School: il prequelQuesta serie mi ha piacevolmente sorpresa: pensavo di ritrovarmi davanti ad un tipico romanzo fantasy, uno dei tanti young adult fatti con lo stampino i cui protagonisti sono degli adolescenti alle prese con personaggi dai denti aguzzi e sete di sangue… invece…

…Invece sono rimasta affascinata da Allie, la protagonista, e sebbene l’ambientazione non sia poi così originale – una scuola gotica anche se dispersa e sconosciuta da tutto il resto del mondo -  non sono riuscita a staccarmi dalle pagine del libro, che mi ha preso fin da subito.
Allie mi è piaciuta fin da subito, con il suo carattere ribelle e problematico. La sua vita inizialmente è a pezzi: va male a scuola e suo fratello maggiore, a cui è molto affezionata, è svanito nel nulla. I suoi genitori, per metterla in riga, decidono di iscriverla a un collegio per ragazzi difficili, la Cimmeria Academy. 

E’ proprio qui che l’avventura inizia: per Allie comincia una nuova vita basata su regole severissime; la Cimmeria, infatti, è una scuola decisamente sui generis dalla quale sono banditi cellulari, televisione, computer e ogni altra sorta di tecnologia. 

Non poche volte la Cimmeria mi ha ricordato l’amata Hogwarts!

Allie non farà fatica a stringere amicizie con alcuni degli studenti, per lo più di buona famiglia ma molto alla mano. Tra questi il misterioso Carter, che ho adorato fin da subito, il tipico ragazzo bello e tenebroso ma dalla pessima reputazione; Sylvain, un inquietante ragazzo francese a cui nessuno riesce a dire di no e la sbarazzina Jo, che diventerà molto presto la migliore amica di Allie.

Tutti i personaggi – che sono davvero numerosi -  sono descritti molto bene, ognuno distinto e con un carattere ben preciso. 

Dietro la Cimmeria, però, si nasconde molto di più: il collegio la notte si anima e apre le sue porte alla Night School, una società segreta le cui attività sono un mistero per molti studenti…
Ben presto si scopre che ognuno dei personaggi, nessuno escluso, mente per offuscare la propria vera identità e un personaggio che potrebbe sembrare fidato si dimostra uno dei peggiori antagonisti così come il più scortese si rivela uno dei personaggi più leali.


Sullo sfondo vi è anche una storia d’amore, un po’ prevedibile, ma resta da contorno lasciando sempre spazio agli altri accadimenti. Ebbene sì, neanche questo libro sfugge alla maledizione del triangolo!


Le descrizioni sono molto dettagliate e mi hanno teletrasportato subito tra le mura della Cimmeria riuscendo ad immaginare ogni stanza come se l’avessi davanti agli occhi.
Pagina dopo pagina la storia si fa sempre più intricata, tra misteri, segreti ed avvenimenti inquietanti.  
La trama è quindi avvincente, ricca di colpi di scena ed il ritmo è molto veloce; mentre lo leggevo mi dava la sensazione di vivere in prima persona quello che stavo leggendo.
La scrittura è fluida, naturale ed il romanzo si legge senza nessuna difficoltà.
Ve lo consiglio! 

 

Se ancora non sono riuscita a farvi inquadrare il romanzo, eccovi pronto il booktrailer!




mercoledì 11 febbraio 2015

Booktracks #1

http:/ilbarattolodilatta.blogspot.it/search/label/booktracks
Ma ciao barattoline!
Oggi è un giorno speciale perchè ho il mio primo appuntamento con Booktracks,  la rubrica che raccoglie le colonne sonore dei libri.
E di che libro parliamo? Ma soprattutto cosa ascoltiamo?

Oggi ascoltiamo Norwegian Wood dei Beatles, tratto dall'omonimo romanzo di Murakami: Tokyo Blues, Norwegian Wood.

Il romanzo è pieno zeppo di riferimenti musicali del periodo - è ambientato a fine sessanta -  non solo Beatles, ma anche Cream, Doors e non solo. E' una bella storia traboccante di grande musica, che fa da colonna sonora ad un lungo viaggio quale può essere la vita di un ragazzo che vive in Giappone,  tra i mille dubbi e la paura di perdersi.
Il libro è una vera e propria playlist di una discografia pazzesca!


Norwegian Wood dei Beatles è stata scritta in Svizzera da John Lennon in una camera d’albergo.
La canzone racconta di una tresca tra John e la moglie di uno dei primi fotografi dei Beatles, Robert Freeman, Sonny Drane, una ragazza di origini tedesche.

"That song can make me feel so sad", said Naoko. "I don't know, I guess I imagine myself wandering in a deep wood. I'm all alone and it's cold and dark, and nobody comes to save me. That's why Reiko never plays it unless I request it." 


 Testo                         Significato

I once had a girl or should I say
she once had me



Una volta avevo una ragazza, o forse è meglio dire
che lei aveva me
mi mostrò la sua stanza (e disse)
“Non è bello? E’ legno norvegese.”
mi chiese di restare e mi disse di sedermi dove volevo
ma guardai in giro e notai che non c’era neanche una sedia
mi sedetti su una coperta, aspettando il mio momento, bevendo il suo vino
parlammo fino alle due di notte
e poi lei disse “E' ora di andare a letto”
mi disse che andava a lavorare di mattina ed iniziò a ridere
le dissi “Io no”, e sgattaiolai a dormire in bagno
e quando mi svegliai ero solo, questo uccello era volato via
Così accesi un fuoco, non è bello? E’ legno norvegese.
She showed me her room
isn't it good Norwegian wood

She asked me to stay and she told me to sit anywhere

But I looked around and I noticed there wasn't a chair

I sat on a rug biding my time
drinking her wine

We talked until two and 
then she said it's time for bed

She told me she worked in the morning and started to laugh

I told her I didn't and crawled off to sleep in the bath

And when I awoke I was alone this bird had flown

So I lit a fire isn't it good, Norwegian wood.


domenica 8 febbraio 2015

Film: Memorie di una Geisha


Memorie di una geisha



Ma ciao lettori!!
Come state? Io un po' infreddolita, e ora me sto seduta alla mia postazione preferita a scrivervi mentre guardo il cielo bianco fuori dalla finestra della mia stanzina piccola e carina.
Oggi vi voglio parlare nientepopodimeno del film tratto dal celebre romanzo di Arthur Golden, il mio secondo libro preferito dopo il memorabile romanzo 22/11/63 di King.

Vi ho già parlato del romanzo (clicca qui per la trama e la mia recensione).
Il film è molto fedele al romanzo e sebbene preferisca sempre leggere una storia che osservarla, devo ammettere che la pellicola è ricca di immagini suggestive e colori bellissimi.
Il film è stato girato nel sud della California ed in alcuni luoghi di Kyōto.
In Giappone il film è stato lanciato con il titolo "SAYURI", nome della protagonista, interpretata dall'attrice cinese Zhang Ziyi.
Curato nei particolari, il film si rivela dolce, malinconico e trapela l'anima tipicamente giapponese nonostante sia stato realizzato da Rob Marshall, regista americano. Nel 2006 il film ha vinto tre Academy Award. 


 « Una storia come la mia non andrebbe mai raccontata, perché il mio mondo è tanto proibito quanto fragile, senza i suoi misteri non può sopravvivere. Di certo non ero nata per una vita da geisha, come molte cose nella mia strana vita ci fui trasportata dalla corrente. La prima volta che seppi che mia madre stava male fu quando mio padre ributtò in mare i pesci. Quella sera soffrimmo la fame, "per capire il vuoto", lui ci disse. Mia madre diceva sempre che mia sorella Satsu era come il legno, radicata al terreno come un albero sakura. Ma a me diceva che ero come l'acqua: l'acqua si scava la strada attraverso la pietra e, quando è intrappolata, l'acqua si crea un nuovo varco. »


Tra i numerosi riconoscimenti:

Premio Oscar 
Migliore fotografia a Dion Beebe 
Migliore scenografia a John Myhre e Gretchen Rau 
Migliori costumi a Colleen Atwood

Golden Globe 
Miglior colonna sonora a John Williams

Premio BAFTA 
Migliore fotografia a Dion Beebe 
Migliori costumi a Colleen Atwood 
Miglior colonna sonora a John Williams



Se ancora non l'avete visto, ecco il trailer del film:


E voi che mi dite? Avete letto o visto Memorie di una Geisha? 
Cosa ne pensate?



martedì 3 febbraio 2015

Memorie di una geisha - Arthur Golden

| Numero di pagine: 571 | Formato: Paperback | Isbn-10: 8878188212 | Data di pubblicazione:  |


Trama:
Un romanzo, attentamente documentato, che conserva l'immediatezza e l'emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una geisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l'infanzia, il rapimento, l'addestramento, la disciplina, tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del '900, l'hanno condotta a diventare la geisha più famosa e ricercata.  



Questo è uno di quei romanzi indimenticabili che ti fanno viaggiare e percorrere mille miglia stando semplicemente accoccolati sul divano.
Prima di leggere questo libro non conoscevo molto sulla vita delle geishe e sulle tradizioni del Giappone agli inizi del '900 e, nonostante il libro fosse già molto famoso, ho cominciato questo romanzo alla cieca, volutamente, proprio perchè volevo lasciarmi trasportare da una storia che non conoscevo.

Pagina dopo pagina ho potuto appurare che il personaggio della geisha è ben lontano da tutti quei clichè stereotipati che si tendono a considerare, ovvero quello di una prostituta di un certo livello. Una geisha era molto di più. Le geishe erano prima di tutto delle artiste che popolavano le case del thè, dovevano saper suonare, danzare, cantare, conoscere le più severe regole del bon ton e tanto più erano capaci di intrattenere tanto più la loro compagnia era richiesta.
Arthur Golden mi ha fatto captare ogni sfumatura e tonalità che caratterizza questa cultura così lontana da quelle occidentali rapendomi con la sua straordinaria abilità di scrittura.
La lunghezza del libro non pesa affatto, anzi, leggendolo non lo si vorrebbe finire mai.
Uno dei miei libri preferiti, che leggerò sicuramente ancora una volta fra qualche tempo.
Assolutamente consigliato! Buona lettura!



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...