venerdì 23 gennaio 2015

La fragile costellazione della vita - Anthony Marra



Serie Narrativa
Pagine 420


Trama
Un uomo e una bambina fuggono nei boschi; alle loro spalle, una casa in fiamme, distrutta dai soldati russi che hanno arrestato il padre della bambina e che ora stanno cercando anche lei. L’uomo si chiama Achmed: medico (incompetente) di professione, artista (mancato) per vocazione, nella vita ha sbagliato tutto, ma ora non può fallire, deve salvare la piccola Havaa, figlia di colui che un tempo era il suo migliore amico. È pronto a rischiare la vita pur di portarla in città, è disposto a tutto pur di chiedere aiuto a una donna di cui conosce soltanto il nome: Sonja. Lei fa il chirurgo, e ha abbandonato una brillante carriera a Londra per tornare in Cecenia a cercare la sorella scomparsa. Insieme a un’unica infermiera, gestisce ciò che resta dell’ospedale della città, dove è più facile procurarsi munizioni che garze, le suture si fanno con il filo interdentale, e due soli reparti sono ancora in funzione: maternità e traumatologia. Perché la vita, dopo anni di guerra, ormai è semplice, essenziale: si nasce, si muore. Grazie ad Havaa, nel corso di cinque giorni cruciali, Achmed e Sonja scopriranno gli intrecci invisibili che legano da sempre le loro strade. Perché Havaa è la forza che attrae i destini in un’unica orbita. È un vento che riporta il desiderio di speranze e passioni dimenticate. È l’anello che chiude il cerchio e fa sì che tutto possa continuare. Si nasce, si muore; la vita rinasce.
Cosa penso di questo libro?

Carissimi lettori, 
questo gennaio sembra essere iniziato alla grande, ho letto già non pochi libri.. ma ce ne sono così tanti nella mia wishlist che per ogni nuovo libro pubblicato ce ne sono altri mille che voglio leggere! Ah che guaio!
Oggi vi parlo del romanzo "La fragile costellazione della vita" di Anthony Marra.
Molti non saranno d'accordo con me. Avevo letto molte recensioni positive, se non addirittura mooooolto positive su questo romanzo; ma devo ammettere che non l'ho trovato così appassionante e strappalacrime e poetico come molti sostengono. Non mi odiate!
Ho trovato, invece, abbastanza faticosi i continui salti temporali che si snodano durante le vicende tanto da farmi perdere il filo del discorso.
Un libro certamente triste, che narra di vicende tristi. Devo ammettere che non sapevo molto su quella che è stata la vita tra le bombe in Cecenia.
I personaggi più interessanti? Quelli femminili. Havaa è una bambina sveglia, intelligente e con un bagaglio lessicale forse un po' troppo ampio rispetto la sua età.

divisori

Le frasi più belle:
"Ci sono cartine che ti mostrano come raggiungere i posti dove vuoi andare, ma non c'è nessuna cartina che ti mostri come raggiungere il tempo dove vorresti essere"

"Il lavoro di una vita potrebbe anche essere ripulire dal piscio la tazza di un cesso. Non è che un lavoro abbia più senso solo perchè passi una vita a farlo"

divisori




giovedì 22 gennaio 2015

Il ritorno, la sfida!

Cari lettori,
siete ancora pochini ma io non demordo, ce la metterò tutta a rendere il mio blog un po' più popolare, la mia passione per la lettura mi accompagnerà in questo viaggio, e spero che mi farete compagnia!
In questi mesi ero sparita dal web, mi ero lasciata demoralizzare dai risultati poco redditizi del blog, ma ora sono tornata e vi lancio una sfida di lettura a cui io stessa partecipo dal 1° gennaio!
Siete con me??

lunedì 3 marzo 2014

Il mio cuore cattivo - Wulf Dorn

Classificazione: Letteratura tedesca
Autore:Wulf Dorn
 
 
C’è un vuoto nella memoria di Dorothea. Quella sera voleva uscire a tutti i costi ma i suoi l’avevano costretta a fare la babysitter al fratello minore mentre loro erano a teatro. Ricorda che lui non ne voleva sapere di dormire e urlava come un pazzo. Ricorda una telefonata che l’aveva sconvolta, ricorda di aver perso la testa, e poi più niente. Più niente fino agli occhi sbarrati del fratellino, senza più vita. C’è un abisso in quel vuoto di memoria, un abisso che parole come «arresto cardiaco» non riescono a colmare. Perché la verità è che lei non sa cosa ha fatto in quel vuoto. Ma sa che sarebbe stata capace di tutto… Solo adesso, dopo mesi di ospedale psichiatrico, di terapie, di psicologi, ha raggiunto faticosamente un equilibrio precario. Ha cambiato casa, scuola, città: si aggrappa alla speranza di una vita normale. Ma una notte vede in giardino un ragazzo terrorizzato che le chiede aiuto e poi scompare senza lasciare traccia. E quando, dopo qualche giorno, Dorothea scopre l’identità del ragazzo e viene a sapere che in realtà lui si sarebbe suicidato prima del loro incontro, le sembra di impazzire di nuovo. I fantasmi del passato si uniscono a quelli del presente precipitandola in un incubo atroce in cui non capisce di chi si può fidare, e in cui la sua peggiore nemica potrebbe rivelarsi propri lei stessa… Incalzante, avvincente, il nuovo psicothriller di Wulf Dorn spiazza il lettore lasciandolo con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
 
Cosa penso di questo libro?
Il mio cuore cattivo è un thriller young adult. a sfondo psicologico.
Doro, la ragazza protagonista, non riesce proprio a ricordarsi cosa sia successo quella notte con il suo fratello minore; e ora, tra la frustrazione e i dilanianti sensi di colpa, non distingue più la realtà dai suoi incubi ricorrenti: allucinazioni sonore, visioni e amnesie sono, infatti, il pane quotidiano per Doro.
Il romanzo è impregnato di continui e rapidi capovolgimenti di situazioni ma alla fine tutti gli eventi si ricompongono come in un puzzle.
Il romanzo è molto scorrevole e attuale ma avrei preferito un tocco di suspence in più, sebbene la stessa sia amplificata nell'epilogo.
Lo consiglio anche per un pubblico più giovane!

La mia valutazione:
   

Il BOOKTRAILER:


mercoledì 26 febbraio 2014

Il gioco di Gerald - Stephen King

Classificazione: Letteratura statunitense
Autore: Stephen King
Pagine:  368 
 
 
 
 
In una casa isolata su un lago, Jessie si piega all'ennesima fantasia sessuale del marito Gerald, che questa volta l'ammanetta al massiccio letto in legno. Ma quando umiliata, lei lo allontana con un calcio, l'uomo si affloscia inerte, stroncato da un infarto. Il tempo passa e Jessie, immobilizzata e dolorante, sembra votata a una morte lenta, resa ancora più atroce dalla comparsa di un affamato cane randagio e da un'ombra misteriosa e irreale che fa capolino nella stanza... Diabolico e sorprendente, un capolavoro del grande Stephen King. 
 
 
 
Cosa penso di questo libro?
 
Nessun dubbio sulla capacità di narrazione di King: ancora una volta riesce a strabiliarmi la scelta delle parole con cui descrive e narra le vicende.
Tuttavia non sono riuscita ad entrare nel vivo della storia: dopo un incipit ricco di eventi si passa ad una narrazione un po' più lenta e descrittiva, in cui si analizza la psiche di una donna ammanettata alla spalliera di un letto attraverso continui flashback. Dall'introspezione vengono a galla traumi infantili derivanti dal malato rapporto allacciato con il padre e da quello assente con la madre. Gli insidiosi flashback si intrecciano con il presente altrettanto abominevole: il cadavere di Gerald staccato a morsi dal cane necrofago, il dolore fisico della protagonista, i suoi fantasmi, le visioni, la fame e la sete, l'oscura presenza di un uomo nell'angolo che non muove un muscolo per salvarla..
Si arriva poi finalmente alla conclusione, dopo paragrafi forse un po' troppo ridondanti e prolissi.  
 
La mia valutazione:
 
 
 

giovedì 20 febbraio 2014

La donna del piano di sopra - Claire Messud

Narrativa contemporanea
Pagine: 320 
 
 
 
2004, Cambridge, Massachusetts. Nora Eldridge, insegnante elementare sulla quarantina, è da tempo scesa a compromessi con il sogno di essere un'artista di successo, una madre e una donna amata. È piuttosto diventata la "donna del piano di sopra", una persona gentile ma insignificante, un'amica affidabile ma sempre spettatrice dei successi altrui. Finché nella sua vita arrivano i cosmopoliti Shahid: Reza, un nuovo alunno, un bambino di otto anni che sembra uscito da una fiaba, e i suoi genitori, Selene, artista italiana di grande fascino, e Skandar, professore libanese a Harvard per un anno di insegnamento. Quando Reza è vittima di un episodio di bullismo, Nora viene coinvolta sempre più intensamente nella vita degli Shahid, fino a ritrovarsi innamorata di ciascuno di loro. Sarà la loro intelligenza, il loro talento, il loro successo, o la loro sessualità aperta ad affascinare Nora? Oppure la diversità "europea" che emana dalla loro vita libera, dalla loro casa elegante, dalla loro tavola esotica?

Cosa penso di questo libro?

Molto scorrevole ed anche ben scritto, il romanzo si incentra sulla psicologia di una donna media, tranquilla, una di quelle donne che passano spesso inosservate, che non fanno rumore. La scrittrice la chiama "la donna del piano di sopra".
Non succede granchè nel romanzo: non vengono descritti grandi eventi, ma i sentimenti e gli impulsi di una donna che, ancora una volta, rimane costantemente dietro al sipario e che tende a frenare ogni tipo di stimolo.
Nora non affronta la vita con ardore ma è quasi inerte, apatica.
Un romanzo, a mio parere, nè bello nè brutto.

La mia valutazione:
 
 

giovedì 13 febbraio 2014

Dizionario dei nomi propri - Amélie Nothomb

Classificazione: Letteratura francese
Pagine: 160
 
 
Se il nome di una persona ne influenza il destino, allora quello della piccola Plectrude non potrà che essere straordinario. Nata in prigione da un'uxoricida, allevata dopo il suicidio della madre da una zia che la preferisce alle sue stesse figlie, sembra destinata a un futuro prodigioso. Misteriosa ed enigmatica come una dea, bella come una principessa delle fiabe, sicura come una creatura di intelligenza superiore, inizia la sua vita a passo di danza, inconsapevolmente avvolta dall'ombra del suo passato tragico e violento. Armata di una volontà di ferro, diventa una promettente ballerina. Poi, la caduta. Un rovinoso incidente le impedisce per sempre di danzare. Ma la vita ha in serbo altre sorprese per lei. 

Cosa penso di questo libro?

Mi piace molto la Nothomb, ma questo libro-racconto non è sicuramente uno dei più belli.
Quando ho finito la lettura sono rimasta un po' perplessa dal finale: spettacolare ed inatteso sì, ma anche troppo affrettato e poco approfondito.
Anche in questo libro, come in Una forma di vita e in Igiene dell'assassino, si parla del rapporto conflittuale dei protagonisti con il cibo; ma al contrario di questi, non ci vengono fornite minuziose descrizioni sugli ingozzamenti dei protagonisti: in Dizionario dei nomi propri si affronta, infatti, la tematica dell'anoressia. 
Le particolari circostanze che incorniciano la storia sono, come sempre, originali, inquietanti e trepidanti.

La mia valutazione:
 
 


martedì 11 febbraio 2014

Una forma di vita - Amélie Nothomb


Classificazione: Letteratura francese
Autore: Amelie Nothomb
Pagine: 128



 "Quella mattina ricevetti una lettera diversa dal solito". Inizia così l'ultimo libro di Amélie Nothomb, in cui la scrittrice si confronta con un genere che conosce bene, quello epistolare. Amélie infatti passa parte del suo tempo a rispondere alle lettere dei suoi numerosissimi fan. La lettera arriva da un soldato americano di stanza a Bagdad, Melvin Mapple. Siamo agli inizi della presidenza Obama. L'uomo spera di tornare a casa. Come molti soldati americani in Iraq è afflitto dalla bulimia e da un'obesità sempre più preoccupante, legate alla paura degli attentati, all'orrore della repressione e alle costrizioni della vita militare. Poco a poco Amélie si affeziona al soldato Mapple e ai suoi compagni obesi, quelli di taglia XXXXL. Per aiutarlo a trovare una via d'uscita, gli suggerisce di praticare la body art fotografando sé stesso e il cibo in ogni momento della giornata. All'improvviso però Melvin Mapple smette di scriverle e Amélie, sconcertata, tenta di ritrovarlo... Il finale è naturalmente del tutto inatteso. In questo romanzo l'autrice torna ad affrontare temi a lei profondamente congeniali, come la bulimia, la solitudine e la fuga nella monomania. 

Cosa penso di questo libro? 
E' il secondo libro che leggo della Nothomb. Personalmente la trovo assolutamente geniale!
E' una storia sempice, stravagante e originale. 
In poche pagine viene fuori la sua vivacità, l'effervescenza, l'ironia e la leggerezza sebbene i temi toccati siano attuali e delicati come l'obesità e la vita al fronte.

La mia valutazione:



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